GLOSSARIO


 

Acrocianosi: con questo termine si intende uno stato caratterizzato da colorito cianotico delle estremità e diminuzione della temperatura, talvolta umide al tatto, cute di solito succulenta ma senza edema, senza che vi sia una stasi venosa. Compare in giovane età; il sesso femminile è di gran lunga il più colpito, raramente colpisce i maschi. Spesso è associata alla livedo reticularis che ha le stesse cause dell’acrocianosi. La capillaroscopia mostra una dilatazione delle anse sul versante venoso ed uno spasmo delle arteriole.

Acrosindrome: sindrome delle estremità spesso associata ad acrocianosi.

Anastomosi: comunicazione tra due vasi: tra due vene, tra arteria e vena, linfatico e vena.

Angiodisplasia: malformazione vascolare congenita.

Angiologia: scienza che studia le malattie dei vasi da un punto di vista medico (non chirurgico).

Angioma: malformazione vascolare congenita. Può essere semplice o complessa. Il 90% degli angiomi scompare il primo anno di vita. Può essere superficiale o profonda associato o no a fistole artero-venose. A seconda della complessità e della profondità può essere trattato con diverse metodiche: terapia sclerosante, laser terapia, luce pulsata, tutte queste combinate insieme.

Angiomatosi: presenza di angiomi multipli variamente conglomerati in uno o più distretti.

Angiografia: esame radiologico di tipo invasivo per studiare l’albero vascolare (arteria vena o linfatico) mediante iniezione di mezzo di contrasto

Angioneurosi: vasculopatie disfunzionali provocate da alterazioni del sistema circolatorio e/o della sua innervazione(Raynaud, eritermalgia, acrocianosi, eritrocianosi, atrofia di Sudeck, causalgia).

Angioscopia: esame endoscopico che consente di esaminare i vasi, arterie o vene introducendo una fibra ottica dentro al vaso.

Angiosterrometria: di Parrot, misurazione della resistenza capillare in base al conteggio delle petecchie.

Anticoagulanti : sostanze che per via orale o iniettive che rendono il sangue in coagulabile.

Antitrombina III: proteina coagulante presente nel plasma che inibisce la trombina e attiva il fattore X. La sua attività viene inibita dalla eparina.

Atrofia di Sudeck: l’osteoporosi post-traumatica di Sudeck è caratterizzata dall’atrofia acuta delle ossa di un arto, che insorge dopo un trauma di solito di modesta entità ed è accompagnata da segni e sintomi di una intensa attività vasomotoria. Il trauma più frequente è rappresentato da una cosiddetta distorsione quasi dimenticata. Si manifesta in tre fasi:

1) dolore forte persistente con esacerbazioni parossistiche al minimo movimento.

2) dolore ed edema non più circoscritti ma irradiati a distanza con articolazioni rigide e atrofia muscolare.

3) atrofia della pelle muscoli ed ossa con anchilosi, cianosi.

Avventizia: E’ la terza e la più esterna delle tuniche che avvolgono i vasi; le prime due sono chiamate intima e media.

Bendaggio elastico: benda elastica o rigida applicata esternamente agli arti inferiori allo scopo di eseguire una compressione sulle vene eccessivamente dilatate.

Bioflavonoidi: sostanze estratte da agrumi vari: esperidina, eriodictina, rutina quercitina, epicatechina, antocianina, esculina ed il metilsculetolo. In associazione con alcune vitamine, azione protettiva sull’endotelio capillare per la loro azione antipermeabilizzante sui capillari .

Capillari : vasi di calibro molto piccolo (7 a 12 micron). Considerati come unità della microcircolazione sono localizzati fra venule e arteriole, rappresentano il sito dove avviene lo scambio nutritizio tra sangue e tessuti .l’infiammazione o la loro permeabilità eccessiva, in rapporto ad insufficienza venosa o squilibri ormonali provocano stasi o edema.

Capillarite: sinonimo di vasculite, microangiopatia: infiammazione acuta o cronica dei capillari spesso di natura autoimmune.

Capillaroscopia: procedura diagnostica che utilizza un microscopio per visualizzare i capillari sanguigni per semplice transilluminazione. Si esegue sul letto ungueale o sulla congiuntiva dell’occhio. Può darci informazioni sulle acrosindrome o valutare le conseguenze dell’insufficienza venosa cronica.

Cartografia venosa: rappresentazione su carta dell’albero venoso con la direzione del flusso ed i punti di reflusso, eseguito mediante eco- doppler . Questa mappa può essere utilizzata per la segnatura preoperatoria,utile per la chirurgia delle vene varicosa, indipendentemente dalla tecnica utilizzata per l’asportazione: stripping, flebectomia, C.H.I.V.A.

Causalgia: E’ una sindrome molto dolorosa, di tipo urente, con vasodilatazione, che sopravviene in rari casi in seguito alla interruzione parziale o totale di un nervo oppure quando un nervo viene inglobato nel tessuto cicatriziale di una ferita. E’ considerata un fenomeno vasomotorio.

 Cavernoma: gozzi venosi multipli variamente concatenati, avvolti da una parete fibrosa. Sono dovuti a malformazioni congenite o a fenomeni di angiogenesi che per esempio si possono formare in seguito a tecnica chirurgica incompleta degli sbocchi safeno femorale o femoropopliteo.

CEAP: classificazione dei diversi stadi della insufficienza venosa basata su diversi criteri: C clinici, E eziologici, A anatomici, P meccanismi patologici.

La  classificazione clinica comprende sei stadi: da nulla ad una ulcera aperta.

La classificazione eziologica comprende tre forme: congenita, primaria (?) e secondaria.

La classificazione anatomica valuta tre aspetti: circolo superficiale, profondo e vene perforanti.

La classificazione fisiopatologica consta di tre valutazioni: reflusso, ostruzione, reflusso ed ostruzione.

Cellulite: dismorfia femminile che interessa prevalentemente il pannicolo adiposo sottocutaneo a livello delle cosce, delle anche e dell’interno del ginocchio e a volte delle caviglie. Due sono i meccanismi coinvolti nella genesi del fenomeno: aumento di dimensione degli adipociti, che viene definita adiposità distrettuale; incremento della infiltrazione d’acqua nei tessuti dovuta a scarsa circolazione venosa o linfatica, a squilibrio ormonale o ad eccessiva permeabilità capillare, che si definisce Panniculopatia edemato fibro sclerotica. Le due entità possono coesistere. La diagnosi precisa è fondamentale per la scelta terapeutica.

Chirurgia ambulatoriale: terapia chirurgica che si esegue senza ricovero sia in ambulatorio sia in ospedale e quindi il paziente viene dimesso lo stesso giorno dell’intervento.

Chirurgia venosa: la chirurgia venosa superficiale comprende lo stripping delle safene, tecniche di rimozione venosa collaterale (Muller o flebectomia),la chirurgia conservatrice o CHIVA.

Chiva: Cura conservativa ed emodinamica dell’insufficienza venosa in ambulatorio, caratterizzata dalla conservazione del patrimonio venoso e la risoluzione della insufficienza venosa.

Cianosi: colorazione viola o bluastra della cute, sia permanente sia indotta dal freddo, caldo stress o modificazioni ormonali. Quando interessa le estremità si usa il termine di acrocianosi. E’ una disfunzione della microcircolazione in relazione alla stasi capillarovenosa.

CIVIQ: chronic venous insufficiency questionnaire.

Classificazione ceap: vedi CEAP.

Claudicatio intermittente venosa: dolore agli arti inferiori simile a quello della claudicatio intermittens arteriosa,ma in rapporto all’insufficienza venosa profonda postflebitica.

Coagulo: sangue coagulato che può ostruire un vaso , arteria o vena. Quando una vena è occlusa da un coagulo, questo può frammentarsi e dare un embolo e cioè una parte del coagulo può mobilizzarsi e raggiungere i polmoni dove potenzialmente può provocare la morte, dando una embolia polmonare.

Coagulazione: serie di fasi che portano alla formazione di un coagulo sanguigno nei vasi. E’ un fenomeno complesso dovuto alla interazione di più fattori : un fattore parietale ,legato alla alterazione della parete, un fattore ematico ,legato alla modifica della composizione del sangue…..

Comunicante: vena comunicante:vena perforante: è una vena che mette in comunicazione il circolo venoso superficiale con quello profondo. Importante il loro studio per eseguire la chirurgia conservativa o CHIVA.

Congelamento: lesione che si manifesta quando l’organismo viene sottoposto a temperature inferiori allo 0.

  Nelle lesioni da congelamento si distinguono tre gradi:

1) L’arteriospasmo è transitorio e si presenta con pallore ipotermia e anestesia delle dita delle mani dei piedi senza il minimo dolore.

2) Quando l’azione del freddo è più intensa e prolungata,oltre al pallore,ipotermia e anestesia, compare un edema accentuato, talora con flittene o macchie ecchimotiche ed ancora ,se curato bene può essere reversibile.

3) Proseguendo l’esposizione al freddo, si hanno necrosi protoplasmatica, arteriospasmo intenso, trombosi delle piccole vene superficiali distali.

Corona flebectasica: E’ una corona di vene dilatate, di colore viola, distribuite a corona intorno al piede o alla caviglia. E’ il risultato di un aumento eccessivo della pressione venosa, visibile ove la pressione è maggiore in posizione eretta, per esempio a livello dei piedi.

Crampo: è una contrattura muscolare involontaria e improvvisa, variabile nella sua durata. Riconosce parecchie cause: metaboliche, neurologiche endocrine, ischemiche. I crampi nella insufficienza venosa si manifestano di notte a riposo, interessando anche le cosce e cessano camminando. Il crampo che insorge durante la marcia e recede col riposo è di origine arteriosa ed ha una prognosi molto diversa ed è dovuta ad una arteriopatia obliterante agli arti inferiori.

Cross safenica: punto anatomico di confluenza della safena interna con la vena femorale che coincide con la regione inguinale.

Crossectomia: atto chirurgico col quale si deconnette la safena (piccola o grande) dalla femorale associando la legatura dei rami dell’arco safenica che drenano il sangue dalla coscia dal pube e dalla parete addominale.

Dermatite da stasi: questo termine comprende tutte le lesioni cutanee ( dermatite bruna, ipodermite, eczema varicoso) dovute alla stasi venosa che provoca l’infiammazione della cute.

Dermoipodermite: lesioni cutanee della dermatite che nel tempo interessano anche l’ipoderma, caratterizzate da un aumento dello spessore e consistenza del sottocutaneo con possibili lesioni trofiche o eczema associati.

Dolore venoso: i vari tipi di dolore venoso comprendono : gambe pesanti, gambe stanche, crampi notturni, sensazione di tensione, fitte ,bruciore, prurito, parestesie, dolore venoso di origine dal sistema ortosimpatico come la flebodinia o flebalgia e cioè dolore lungo il decorso di una vena più o meno dilatata che è in rapporto con l’alta pressione ,il sovraccarico associato alla IVC, oppure in rapporto ad una tensione fasciale dovuta ad una dismetria del bacino. Il dolore venoso è caratteristico perché si accentua stando in  piedi fermo e si attenua durante la marcia o il riposo a letto.

Doppler: esame ad ultrasuoni basato sull’effetto doppler che da informazioni sulla pervietà e sulla direzione di flusso dei vasi

Drenaggio linfatico manuale: tecnica di massaggio e trattamento fisico dell’edema venolinfati eseguito da un fisioterapista.

Ecodoppler: esame diagnostico ad ultrasuoni in cui al doppler si associa l’eco ; ad un esame funzionale si hanno informazioni morfologiche di un vaso.

Eczema varicoso: complicanza cutanea caratterizzata da prurito che se è presente uno stato varicoso insorge più frequentemente in quanto la cute è distrofica cioè si nutre male.

Edema : gonfiore prodotto dall’accumulo di acqua e proteine in sede sottocutanea.  Si debbono differenziare quelli dovuti a cause circolatorie (di origine venosa o linfatica) da quelli di origine sistemica (cardiaca ,renale, o epatica .L’edema venoso aumenta nella stazione eretta , recede col riposo ;quello linfatico è di consistenza più molle rispetto a quello venoso. L’edema linfatico è caratteristico perché recede scarsamente dopo il riposo notturno contrariamente all’edema venoso.

Edema angioneurotico: edema orticarioide nelle parti scoperte del corpo esposte al freddo associato a volte a tachicardia e ipotensione ; il freddo provoca un vasospasmo delle arteriole con alterazione della permeabilità dei capillari e quindi l’edema.

Edema di Quincke: sinonimo di angioneurotico

Elastocompressione: consiste nella compressione elastica esercitata dalle calze elastiche che esercitano una pressione esterna mirata a comprimere le vene eccessivamente dilatate degli arti inferiori. La pressione deve essere graduata nel senso decrescente dal basso verso l’alto.

Elefantiasi: forma avanzata di linfedema agli arti inferiori caratterizzata da ispessimento della cute dando a questa l’apparenza di quella dei pachidermi.

Embolo : coagulo sanguigno non aderente alla parete del vaso e libero di spostarsi . Quando ciò accade in una vena , il coagulo o un suo frammento raggiunge direttamente il circolo polmonare, provocando l’embolia polmonare . Quando il coagulo si forma in una arteria invece può solo spostarsi in periferia e quindi raggiungere le estremità.

Embolia polmonare: quando un embolo a partenza venosa finisce nei polmoni; a seconda delle dimensioni l’evento è più o meno grave.

Emorragia varicosa: complicanza delle varici per cui si ha una emorragia dalla cute sovrastante la varice che nel tempo diviene sempre più sottile e fragile fino a rompersi. Spesso avviene anche senza traumi e senza dolore ed è pericolosa e subdola.

Emorroidi: dilatazioni intermittenti o permanenti di uno o più plessi venosi a livello anale. Sono causate dall’incremento della pressione causata da vari fattori: stipsi, vestiti stretti ,stile di vita sedentario, alimentazione errata (cibi troppo conditi o dagli alcolici).

Epidemiologia: disciplina medica che studia l’incidenza delle malattie in una popolazione fornendo informazioni concernenti le sue origini, cause e storia naturale.

Erisipela: infiammazione di natura infettiva (prevalentemente streptococcica) che interessa la cute e i tessuti sottocutanei della gambe. La lesione a forma di placca granulare rossa, è circondata da un cuscinetto edematoso che supera la placca e la distingue dalla cute normale circostante. E’ associata a febbre e linfoadenopatia inguinale. il termine eresipela viene usato quando la placca rossa non è limitata dal gonfiore. L’eresipela può essere provocata dalla IVC.

Eritema: arrossamento della cute in seguito ad iperemia dei capillari sanguigni. Una delle cause di eritema della cute è la stasi sanguigna. I termini gelone o eritema pernio vengono usati per indicare l’arrossamento delle estremità secondario a freddo.

Eritermalgia: sindrome angioneurotica

Eritrocianosi: variante clinica dell’acrocianosi in cui si hanno le medesime alterazioni funzionali: atonia-ipertonia. Si localizza al terzo inferiore delle gambe. Diagnosi differenziale con i geloni e con l’eritermalgia: in tutte e due le affezioni può esistere la stessa tonalità di colore ed in entrambe si può rilevare un sensibile abbassamento della temperatura cutanea in corrispondenza delle parti malate. I geloni colpiscono anche i piedi e soprattutto i punti sui quali le calzature esercitano compressione.

L’eritrocianosi tende a estendersi in superficie, mentre le lesioni da geloni sono a focolaio.

E.V.L.T. : endo vascular laser therapy: Trattamento delle varici utilizzando la luce laser in modo endovascolare. Può essere utilizzato per distruggere le varici di qualunque calibro attraverso la luce laser :dalla safena, alle vene reticolari , ai capillari.

Eziologia : elenco delle cause che generano un evento; da non confondere con i fattori di rischio che si sommano alle cause e le potenziano. Eliminare o diminuire i fattori di rischio non significa eliminare la malattia ma solo rallentarla.

Fenomeno di Raynaud: è caratterizzato da una crisi di vasospasmo arterioso a carico delle dita delle mani e dei piedi seguito da una vasodilatazione e conseguente ristagno venoso. Per cui le dita interessate sono prima bianche, poi rosse e poi blu. La malattia di Raynaud colpisce più le donne che gli uomini e può nascondere una malattia autoimmune come la panarterite nodosa.

Fibrinogeno: proteina della coagulazione che precede la formazione del coagulo, conosciuta come fattore I. Può essere evidenziato con particelle radioattive e iniettato endovena in pazienti con evidenza clinica di TVP .

Fibrosi: indica la trasformazione fi8brosa dei tessuti, siano il derma, l’ipoderma, l’aponeurosi muscolare, o il muscolo. I tessuti interessati perdono la naturale consistenza e divengono rigidi, induriti, quale conseguenza della proliferazione di fibroblasti, della perdita di collagene, e delle fibre elastiche. La IVC è associata a fibrosi cutanea che porta alle lesioni di tipo ipodermite ipodermia e ulcera.

Fistola arterovenosa: comunicazione congenita tra una arteria e una vena. Può essere unica o multipla,congenita od acquisita dopo un trauma. Quando si verifica in un arto, questo si ingrossa per effetto della stasi venosa.

Flebectomia: asportazione di una varice che non sia la safena.

Flebite superficiale: infiammazione di una vena del circolo superficiale.

Flebodinia: dolorabilità alla palpazione della vena non dovuta a una infiammazione propria della vena.

Flebografia: esame radiologico invasivo mediante iniezione endovenoso di mezzo di contrasto iodato. Usato per valutare il circolo venoso superficiale e profondo della gambe. L’indagine da immagini statiche che escludono valutazioni dinamiche.

Flebotonico: farmaco o integratore che agisce sul tono venoso, permettendo l’incremento o la sua stabilizzazione nel contesto di una IVC. Viene usato nel trattamento della malattia venosa e delle sue manifestazioni cliniche per ridurre la pesantezza di gambe e per proteggere la parete venosa.

Flebotrombosi: complicanza delle vene legata alle alterazioni della parete della vena , del contenuto e al ristagno venoso.

Flebotropo: farmaco che nel contesto del trattamento della IVC associa alla azione flebotonica ( sul tono venoso) un miglioramento del drenaggio linfatico e della microcircolazione.

Flebostasi

Flegmasia alba dolens : Trombosi completa delle vene iliache, femorali ed iliache con dolore ed edema dell’arto interessato.

Flegmasia cerulea dolens: Trombosi completa dell’asse iliaco femoro popliteo arterioso e venoso accompagnato da un grave edema dell’arto inferiore accompagnato da necrosi con formazione di gas putrido (gangrena gassosa ) dovuto ad infezione da germi anaerobici.

Foam : vedi schiuma

Fotocoagulazione: processo di chiusura di un vaso attraverso un procedimento endovasale (laser o radiofrequenza)

Gambe pesanti : vedi dolore venoso

Geloni : eritema pernio,perniosi, vasculite nodulare, erythema induratum, morbo di Bazin ,dermatite invernale sono tutti sinonimi. Il gelone è una sindrome costituita da pustole e ulcerazioni della cute in seguito alla azione del freddo. Iniziano con prurito rossore e cianosi ed edema delle estremità che poi possono ulcerarsi proseguendo l’esposizione al freddo. L’affezione ha una incidenza stagionale nei mesi freddi e totale remissione durante l’estate.

Giunzione safeno femorale: termine anatomico per identificare la confluenza della safena nella vena femorale. E’ qui che nella asportazione, la safena viene interrotta e legata.

Insufficienza venosa cronica: si indica con questo termine il quadro clinico legato ad un deficit circolatorio di tipo venoso. I sintomi soggettivi sono: il senso di peso, tensione alle gambe, bruciore , prurito. I sintomi oggettivi :presenza di varici, capillari , gonfiore, edema, macchie, tutti o variamente associati.

Iperpigmentazione: aumento del colorito cutaneo verso il marrone dovuto in genere alla insufficienza venosa cronica. E’ dovuta al depositarsi nel tessuto sottocutaneo della emosiderina contenuta nel ferro della emoglobina.

Ipodermite: vedi dermatite da stasi

Klippel Trenaunay: malformazione venosa congenita nella quale si associano angiomi piani, arti inferiori asimmetrici e vene varicose congenite, sviluppate dopo la pubertà. La malformazione venosa include l’analgesia o l’ipoplasia della vena iliaca, vena femorale o vena  poplitea. Quando si associano una o più fistole arterovenose si parla di sindrome di Parkes-Weber.

Laserterapia: utilizzazione della luce laser per la eliminazione delle varici.

Lejars: rete venosa cutanea o sottocutanea della pianta del piede. L’anatomico e medico Lejars la descrisse all’inizio del secolo scorso, come una spugna molle che espelle il sangue nei polpacci ogni volta che si spreme la pianta dei piedi. In altre parole, gran parte della propulsione del sangue dai piedi ai polpacci viene eseguita dalle vene intramuscolari plantari.

Linfangite: infiammazione e chiusura di un vaso linfatico

Linfedema: edema che risulta da una malformazione o da una insufficienza dei vasi linfatici (congenito o secondario a trauma. E’ un edema molle che non recede col riposo, che da un’infiltrazione delle dita dei piedi e dall’esistenza delle pieghe trasversali della pelle.

Linfografia: tecnica di esplorazione dei vasi linfatici. Può essere eseguita in vari modi ,la più recente e più comune, utilizza l’iniezione sottocute di un colloide a base di tecnezio radioattivo con conseguente rilevamento scintigrafico.

Lipodistrofia: termine medico che designa la cellulite.  Quando si accompagna ad infiltrazioni di acqua nei tessuti, scarsa circolazione venosa e linfatica,alterazioni ormonali o eccessiva permeabilità capillare, si può parlare di idrolipodistrofia o panniculopatia edemato fibro sclerotica.

Livedo: aspetto marmoreo della cute degli arti inferiori Se ne conoscono due forme: 1) reticularis :forma benigna che si presenta come marezzatura marmorea rosso violetto che si accentua col freddo , col caldo e dallo stress. 2)livedo racemosa : forma grave di colore bluastro e distribuzione a modo di albero, senza marezzature come nella livedo reticularis e spesso associata a indurimenti tipo corda o legno nelle estremità E’ necessario in questi casi la diagnosi differenziale con arteriopatie, periarterite nodosa, lupus o altre collagenopatie.

Malattia di Raynaud: vedi sindrome di .

Malattia postflebitica: modificazioni cliniche secondarie a tromboflebite o a trombosi profonda degli arti inferiori:edema declive , complicanze cutanee con insorgenza a volte molto tempo dopo l’insorgenza della flebite.

Manovra di Valsalva: inspirazione profonda seguita da espirazione a glottide chiusa. Questa manovra determina un aumento della pressione toracica, addominale e dell’orecchio interno; quest’ultima è nota come compensazione durante la immersione subacquea.

Matting: la complicanza meno augurabile della scleroterapia delle teleangectasie. Consiste nella neoformazione di capillari reattivi alla sclerosi spesso per errori di tecnica (quantità o concentrazione eccessiva)

Microangiopatica diabetica: alterazioni del microcircolo secondarie al diabete a  carico della retina del microcircolo renale e periferica.

Microcircolazione: è una entità anatomica e istologica costituita da vasi di piccolo calibro ( inferiori a 50 micron) comprendente arteriole capillari e venule e anastomosi arterovenose e canalicoli linfatici. Questi ultimi sono responsabili del drenaggio del liquido interstiziale e questa unità circolatoria è la sede di tutte le modificazioni del tono vasale e della permeabilità dei capillari :quindi qui risiede la responsabilità dell’edema, ipertensione ,lo spasmo lo shock in pratica di tutti i fenomeni vasomotori.

Necrosi: morte delle cellule . Può avvenire solo per cause circolatorie locali o generali ;può essere parziale o parcellare oppure massiva a seconda che il calibro del vaso che si chiude sia piccolo o grande .

Noradrenalina: è un ormone prodotto dalla midollare del surrene con un’azione più potente della adrenalina e determina la contrazione della media delle vene. La noradrenalina induce il tono venoso bilanciando la pressione idrostatica.

Ortostatismo: termine per designare la posizione eretta. Quando si cambia posizione da coricato a eretto,la pressione del sistema venoso superficiale si incrementa da 5 a 90 mmHg.

Perforanti di Kockett : vene perforanti localizzate lungo il decorso mediale inferiore della grande safena

Permeabilità capillare: vedi microcircolo:proprietà delle pareti capillari di permettere il passaggio in una direzione o nell’altra di acqua o di sostanze disciolte. Le vie di diffusione attraverso l’endotelio capillare avvengono per diffusione osmotica semplice o attraverso pori o finestre. Un aspetto importante di questo passaggio è che la guaina perivascolare deve essere intatta. La permeabilità capillare dipende dal gradiente di pressione fra il sangue intracapillare e il liquido contenuto nel tessuto pericapillare.

Piede da trincea: si verifica a poco più di 0 °  dopo una immobilità prolungata in ambiente   umido, i piedi sono gonfi torpidi e legnosi. I quadri clinici del piede da trincea sono simili a quelli del piede da immersione:

1) fase iniziale vasospastica o ischemica, durante l’esposizione al freddo.

2) Fase iperemica: dopo l’esposizione al freddo in un  ambiente caldo l’edema delle estremità aumenta, si possono avere linfangiti, celluliti, tromboflebiti, a volte stati settici. Tardivamente possono insorgere gangrene.

3)fase vasospastica ischemica tardiva: persistono ipersensibilità al freddo e dolori nevralgici; i danni ischemici si stabilizzano e permettono il trattamento delle lesioni necrotiche segmentarie.

Pillola anticoncezionale: ogni variazione dei livelli ormonali degli estro-progestinici, può accentuare una qualunque insufficienza venosa, agendo sia sul tono venoso che aumentando la ritenzione idrica. L’uso di queste pillole aumenta l’incidenza di trombosi venosa profonda.

Podometria computerizzata: studio dell’appoggio plantare su una pedana computerizzata per lo studio della postura e delle sue alterazioni

Pompe venose: Il ritorno venoso dai piedi al cuore è compiuto da un sistema di propulsione che comprende una serie di pompe; le due principali sono il diaframma che funziona ad ogni atto respiratorio ( vis a fronte) e i muscoli dei polpacci che funzionano ad ogni passo. Effetto di pompaggio minore hanno la rete venosa plantare (del Lejar), la pompa cardiaca  (vis a tergo) e l’effetto di aspirazione durante la sistole; la pressione arteriosa residua e  l’effetto di propulsione della pareti venose nei movimenti arteriosi giocano anche un loro ruolo (vis a latere).

Posizione di Trendelemburg :posizione del paziente sdraiato supino con le gambe alzate sopra il livello del cuore. In questa posizione viene favorito il ritorno venoso verso il cuore.

Qualità di vita e IVC

Radicali liberi: sostanze in cui un atomo ha perso un elettrone  nell’ultima orbita periferica e lo ha reso instabile.

Radiofrequenza: fonte di energia  alternativa al laser per ottenere una termocoagulazione delle varici.

Reflusso: il reflusso venoso normale procede di piedi verso il cuore e dalle vene superficiali a quelle profonde.

Safenectomia : asportazione della safena grande mediante stripping.

Schiuma: si ottiene miscelando aria e liquido sclerosante al fine di ottenere una emulsione per eseguire terapia sclerosante della safena e delle vv.reticolari  e delle teleangectasie

Sclerosi: iniezione intravasale di un liquido irritante, che provoca una infiammazione della parete della vena varicosa  determinandone la trasformazione in un cordone fibroso.

Scleroterapia: terapia sclerosante:vedi sclerosi

Segno di Homans: compressione laterale del polpaccio: se provoca dolore può essere dovuta a una flebite del circolo profondo della gamba

Segno di Pratt: la flessione dorsale del piede provoca dolore a carico del  polpaccio : probabile flebopatia del circolo profondo.

Sindromi neurovascolari dello stretto toracico superiore

Sindrome degli arti inquieti (restless legs syndrome) sindrome delle gambe senza riposo: caratterizzata da una irrequietezza delle gambe e da una impossibilità a trovare una posizione stabile per riposare.

Stasi venosa: rallentamento del ritorno venoso, che può provocare un accumulo di liquidi a livello delle caviglie e delle gambe, con conseguente gonfiore, senso di peso. Nella evoluzione della malattia si può riscontrare alterazione della cute sia per il colorito (Bluastro), che per la secchezza. Nei casi più gravi, può comparire un’ulcera cutanea.

Stivale sclerotico: modificazioni con sclerosi del sottocute a carico della gamba per esito in atrofia di una dermoipodermite cronica che sembra uno stivale.

Tecnica di Muller: tecnica di chirurgia mininvasiva per la asportazione delle varici che prevede  anestesia locale, microincisioni e ambulatorietà dell’intervento.

Teleangectasie: dilatazione della parte finale dei vasi chiamati impropriamente ‘capillari’.

Tono venoso: equilibrio tra vasocostrizione e vasodilatazione delle vene.

Triade di Virchow: alterazione della parete, alterazioni della crasi ematica (ispissatio sanguinis), stasi venosa, costituiscono le tre alterazioni che associate o singolarmente provocano una trombosi della vena varicosa

Trombectomia: asportazione di materiale trombotico che si forma nelle vene inseguito a tromboflebite.

Tromboangioite obliterante : di Winiwarter Buerger :la tromboangioite obliterante è una malattia infiammatoria segmentaria , oblitera il lume delle arterie e delle vene di piccolo calibro e colpisce uomini giovani.  La lesione è una panartrite e panflebite infiammatoria non suppurativa con trombosi senza necrosi della parete del vaso.

Trombofilia: è un’anomalia della coagulazione del sangue che aumenta il rischio di trombosi. Questo tipo di anomalia può essere riscontrato in circa il 50% delle persone che hanno avuto un episodio di trombosi.

Si può verificare questa predisposizione effettuando i dosaggi di: antitrombina III Fattore V di Leyden, omocisteinemia.

Tromboflebite: infiammazione della parete della vena con conseguente trombosi del vaso.

Trombosi: coagulazione intravasale del vaso

Turbe trofiche: termine che descrive le varie lesioni dermiche e ipodermiche in rapporto alla IVC :dermatite bruna, eczema varicoso, ipodermite cronica, stasi capillare, ulcere varicose, ulcere post-flebitiche, atrofia bianca.

Ulcera: lesione di continuità della cute ; può avere varie cause e non tende       alla guarigione spontanea

Ulcera postflebitica :perdita di sostanza  cutanea, cronica, localizzata sulla superficie mediale o laterale del piede o della caviglia, dovuta all’incontinenza delle valvole venose profonde dopo una tromboflebite profonda.

Ulcera varicosa: lesione cutanea cronica localizzata a livello delle caviglie o dei piedi dovuta alla presenza di  vene varicose. Le ulcere varicose riguardano il2% della popolazione oltre i 60 anni.

Valvole: pieghe dell’endotelio vascolare venoso a forma di nido di rondine che si oppongono fisiologicamente al reflusso del sangue in una vena. L’incompetenza valvolare ,quando cioè i lembi valvolari non si chiudono,determinano l’insorgenza di vene varicose

Varice, (sin) vena varicosa: varix in latino significa dilatato. Per vena varicosa si intende una vena non   solo  dilatata ma anche tortuosa e serpiginosa. Flebectasia (sin.) significa vena dilatata in  greco. Le varici si manifestano più frequentemente a carico degli arti inferiori, ma si possono presentare anche in altre sedi come il cordone spermatico , il plesso emorroidario oppure l’esofago.

Varicectomia: asportazione chirurgica di una varice non safenica,come unico intervento oppure associata alla safenectomia. Consigliabile per la asportazione è la tecnica di Muller eseguita in anestesia locale ambulatoriale.

Varicoflebite: flebite di una vena varicosa; di solito è una flebite superficiale curabile con i farmaci, oppure con una trombectomia, cioè una rimozione chirurgica assolutamente ambulatoriale

Vasa vasorum: microvenule e microarteriole che nutrono le pareti dei vasi.

Vasocostrizione: riduzione del calibro di un vaso attraverso la contrazione della tunica muscolare o tunica media, sede delle fibre muscolari.

Vasodilatazione: dilatazione del calibro di un vaso in opposizione alla vasocostrizione.

Vena Safena:  sono due per ogni gamba : una grande o interna o lunga l’altra piccola o esterna o corta; dal greco “saphenes ”significa visibili. Sono le principali vene collettrici superficiali. Nonostante siano superficiali e visibili  drenano solo un  decimo del sangue dei tessuti superficiali delle gambe nella vena femorale che invece ne drena i nove decimi.

Vena del Giacomini: vena visibile solo se varicosa che mette in comunicazione la safena interna con la safena esterna passando posteriormente

Vene del gastrocnemio: o vene gemellari fanno parte del circolo profondo.

Vene dermiche: sono le vene cutanee , visibili nel sottocutaneo che a volte   formano un reticolo (vene reticolari)

Vene glutee: vene localizzate nei muscoli glutei

Vene ipodermiche: vene contenute tra la cute e il sottocutaneo, responsabili di possibili inestetismi. Si possono eliminare con la terapia sclerosante o con laser terapia.

Vene perforanti : vene comunicanti : mettono in comunicazione il circolo venoso superficiale con quello profondo, perforando la fascia muscolare

Vene perineali: vene che derivano dalla regione perineale che possono drenare in safena  rendendola incontinente, pur restando continente la crosse.

Vene poplitee: vene del circolo profondo localizzate nella regione poplitea

Volumetria: tecnica usata per misurare il volume totale della gamba. Permette di valutare eventuali ostacoli al deflusso dell’arto.