Vacuumterapia


Nasce in Danimarca su brevetto svedese, questo metodo terapeutico.

Usa l’effetto del vuoto su tutto il corpo associando ad un miglioramento del microcircolo tessutale un’azione antinfiammatoria e disintossicante.

I cinesi già tremila anni fa si servivano di ventose artigianali per curare diversi disturbi. Alcuni vasetti, in cui si creava il vuoto introducendovi del calore, venivano applicati in zone precise del corpo: lo scopo era quello di provocare ,una congestione locale, ovvero un maggiore afflusso di sangue, stimolando il sistema micro circolatorio e permettendo un più adeguato nutrimento dei tessuti malati.

Questa antica metodica, detta vacuumterapia (o del metodo a “tentacolo ” o della “coppettazione”, secondo la definizione orientale) in cina era associata alla agopuntura. Con il passare degli anni, però, ha preso uno sviluppo autonomo.

Come agisce il Vacusac?

Si è visto innanzitutto che con questa macchina dell’ultima generazione si verifica nei tessuti periferici, un sostanziale aumento dei livelli di ossigeno e una diminuzione della anidride carbonica.

Migliorando il flusso sanguigno viene agevolata l’attività di scambio che si compie nei capillari; velocizzando lo scorrere del sangue, si contrasta pure la stasi venosa che è alla base delle vene varicosa e della relativa insufficienza venosa.

Appare evidente come questa terapia sia utile per il trattamento di tutte le patologie vascolari che colpiscono le gambe: arteriosclerosi degli arti inferiori, Burger, Raynaud.; tutte le forme che comportano una insufficienza venosa e/o linfatica:gambe gonfie, linfedema, flebolinfedema, cellulite.

L’ozonoterapia allevia inoltre tutti i postumi traumatici nello sport, migliora il decorso di tutte le complicanze di patologie osteoartrosiche.

Per ottenere risultati soddisfacenti è necessario sottoporsi ad almeno sei-dieci sedute di vacusac di ventina di minuti da ripetersi due volte a settimana. Nelle ore che seguono il trattamento è necessario bere molta acqua per agevolare l’azione dei reni ai quali spetta il compito di eliminare le tossine prelevate dai tessuti nei quali la circolazione è stata riattivata dal trattamento.